La mia ricerca si sviluppa sull’analisi di principi pragmatici che, tramite materia e forma, costituiscono la sintassi e la logica dell’atto creativo, lungo il percorso di realizzazione di un’operazione artistica. Identifico nella genesi dell’opera d’arte, come momento di organizzazione dinamica di forme e significati, il mio principale campo d’indagine. Vedo nel processo di creazione e nell’azione pratica, non il mezzo ma il fine del mio lavoro: il motore che attiva e motiva ininterrottamente i percorsi, le scelte, i materiali che determinano e mostrando l’opera nella sua più ricca complessità, nei suoi innumerevoli aspetti potenziali e transitori.

I miei lavori raccontano di un realismo dinamico e aperto all’imprevedibilità dell’azione dell’esperienza concreta. Nascono dal calcolo e dalla strutturazione di forme geometriche con qualità puramente funzionali che includono lo spazio come condizione stessa dell’opera, con pari funzionalità sintattiche e semantiche.

Le mie installazioni, esprimono condizioni temporanee, descrivono momenti di uno stato in evoluzione che continuamente cerca di affermarsi e al contempo si nega per ritornare nel flusso del divenire; mostrano e organizzano tutti quegli elementi (test, errori, scarti) che nella pragmatica della creazione non possono essere trascurati o eliminati. Esse acquistano forma e significato nel tempo in cui occupano un luogo e nelle tracce di un processo costruttivo che, per la scelta dei materiali semplici e delle tecniche elementari e immediate, racconta esplicitamente tutti i suoi passaggi.

Il potenziale creativo, la somma di tutte le possibilità descritte lungo il tracciato dello sviluppo del mio lavoro, durante il suo prendere forma, sono messi a disposizione dello spettatore, testimone in grado di ricostruire l’evoluzione dei percorsi sviluppati e dei progetti realizzati.

I risultati delle mie ricerche fanno riferimento a una sospensione del ruolo estetico delle forme e dei significati, alla messa in questione dell’immanenza della verità e della materia. Essi non sono azioni concluse, ma oggetti provvisori e volubili: studi, progetti, modelli. Tentativi di scorgere e raccontare ciò che nel lavoro artistico è invisibile o segreto. Tentativi di sfidare l’opera e di cercarne il senso attraverso le infinite cause reali e virtuali che la generano e che la rivelano nelle molteplicità di sviluppi possibili.



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